Esco – Montemerano

29 Agosto 2015 – Montemerano

Evento Organizzato dall’

Accademia del Libro – Montemerano

Accademia del Libro

ESCO

poesie di Carla Muzzioli Cocchi

 

Dal Comunicato Stampa dell’Accademia del Libro

” … L’autrice, molto nota anche in Maremma per la sua attività di psicologa psicoterapeuta, offre in queste sue liriche contratte e intense come haiku, l’immagine di un’esistenza al confine, ricchissima di umanità e di consapevolezza, quella stessa limpida consapevolezza che ritroviamo  negli ultimi autoritratti di Rembrandt. Nel corso dell’incontro sarà proiettato il programma video  Poesie..?  di Franco Angelini & Renzo Cipolloni …”

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Esco - foto di Marco Caselli Nirmal
ESCO – Carla Muzzioli Cocchi e Marilena Pasquali – foto di Marco Caselli Nirmal

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Dalla presentazione di Giampiero Pedretti:

“Qualcuno ha scritto “il saggio non è che un fanciullo che si duole di essere cresciuto”. Carla Muzzioli Cocchi, in questo suo libro, non si duole di essere cresciuta ma, anzi, è proprio grazie a ciò che scrive e ci regala queste poesie, che sono, appunto, il frutto della sua ricca esperienza di vita. Carla Cocchi è saggia, perché con la sua poesia ci immerge nel senso della vita, nel progetto di vita e oltre la vita. Carla Cocchi è fanciulla? Si! E’ la giovane ed esperta protagonista della vita, che non esce, ma entra in ognuno di noi, in chi legge le sue poesie, spesso brevi scansioni di forte impatto e piene di una vita che non ha età, non ha un tempo. Non potrà mai uscire ma solo scolpirsi nei recettori e nei sentimenti delle anime attente. L’energia che con chiarezza avvertiamo durante la lettura, resta in noi e si fa il centro del nostro pensare ogni qual volta abbiamo bisogno di fermarci, per poi ripartire con maggiore consapevolezza di cosa significa avere un progetto e dare un senso alla nostra vita. E’ un “Esco” che non è solo un sentiero, ma una strada maestra che ti abbraccia, che ti scalda, che sta lì con te, ti accompagna con mani che ti prendono con dolce fermezza e ti lasciano andare verso la tua libertà. Si sente chiaramente l’energia dell’autrice, che la libertà ha saputo cercarla e poi conquistarla con forza, senza compromessi, svegliando la propria anima quando questa si assopisce e si smarrisce.

E’ solo qui

nel soffio del mio respiro

che scorre il possibile,ci scrive.

. . .

E poi ancora,

Vorrei raggiungere

la tua tristezza.

Carezzarla in silenzio

e consolarla.

E insieme vorrei

non conoscerla,

non vederla

e rispettare così

il tuo bisogno

di non essere

svelato.

Il lettore troverà questa libertà, troverà se stesso, non guardandosi negli occhi degli altri, ma dentro di sé. In questo modo farà pace coi propri mostri. Ho detto che Carla è una giovane protagonista. E’ vero, perché nonostante pubblichi “Esco”, con un titolo che volutamente ha la caratteristica della eredità e nonostante tocchi spesso il tema del nulla, del tempo, dunque il tema del senso della vita, del chi siamo e cosa ci stiamo a fare in questo mondo, con anche aspetti malinconici … però tali aspetti lasciano sempre spazio ad un nuovo progetto. Ecco due “scansioni poetiche” bellissime e significative:

Mi copro gli occhi

e il tempo non è più.

           . . .

Ho toccato il Nulla

e ho trovato il Senso.

Non è un “Esco”, dunque, dimesso, ma al contrario ci stimola fortemente a cercare le risposte.

Questo Nulla

che scioglie

ottunde

afferra e

avvolge.

Questo Nulla

che osserva

scruta

vigila e

controlla.

Questo Nulla

che dal Nulla

attende

una risposta.

E la riposta del senso della vita Carla ce la da. Ce la fornisce in questo che mi sento di definire uno dei più bei doni che la poesia ha saputo darci. La risposta è scritta qui ed è scritta senza la paura del futuro.

 

Non so che dirvi

della mia vita,

non so che darvi

della mia storia:

Cogliete frutti

dal mio albero,

forse un seme

germoglierà.

 Sarà bene tenerci dentro le parole di Carla, dal principio alla fine, accostandole come punto di partenza a  quelle altissime di Montale “ Codesto solo oggi possiamo dirti,/ ciò che non siamo,/ ciò che non vogliamo “ e come punto di arrivo all’arcano del mondo, al perché delle cose, al chi siamo. Attraverso la quiete e la tempesta di ogni giorno Carla Cocchi giunge così bel lontano dal pessimismo cosmico di Montale. E qui c’è molto di più di una traccia, c’è una direzione possibile. E Carla questo lo fa escludendo dalla propria poesia ogni forma di superflua liricità. Lo fa con un tono ed una intenzione poetica volutamente fatta di brevi scansioni, di intime riflessioni e di nette e profonde incisioni, a volte quasi di note private che si dispongono nella forma poetica che più trovo comprensibile ed elevata.

Un arco teso

con una freccia sola

Io

e la mia vita

 così conclude”

  

Gian Piero Pedretti – Montemerano 29/08/2015

 

 

 

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